Skip to main content

Il design dei beni culturali / Cultural heritage design

Condividi

Viviana Trapani, Philippe Daverio

Il design dei beni culturali / Cultural heritage design

Se il Design inoltre rimandava quasi automaticamente a una modalità del progetto fondata ancora largamente sul riferimento al paradigma industriale, i Beni Culturali evocavano una concezione “patrimoniale” del lascito storico, per la massima parte individuato nel paesaggio e nei beni ereditati dalla cultura delle età pre-industriali. La nuova dizione di Design dei Beni Culturali è il frutto di una progressiva, doppia rivoluzione, che ha modificato sia la nostra percezione del concetto di “bene” legato al passato, sia il campo di significati attribuiti alle pratiche del progetto industriale. Il Design in particolare investe oggi i Beni Culturali con tutto il peso delle nuove tecnologie – del digitale e del virtuale, innanzitutto – facendole entrare prepotentemente nei territori dei musei, dell’archeologia, dell’archivistica, ma anche nella valorizzazione – in tempo di crisi – delle risorse culturali diffuse nei contesti urbani e territoriali. Fulvio Irace

Biografia autore

Philippe Daverio

Philippe Daverio (Mulhouse 1949- Milano 2020) si definiva un "antropologo culturale". Grande divulgatore d'arte e di storia, in televisione e sulla carta stampata, è stato professore ordinario alla Facoltà di Architettura dell'Università di Palermo, autore e conduttore in tv di "Passepartout". Ha diretto la rivista "Art e Dossier". Per Rizzoli ha pubblicato numerosi best seller fra cui la trilogia Il Museo immaginato (2011), Il secolo lungo della modernità (2012) e Il secolo spezzato delle avanguardie (2014). Ha scritto i saggi Ho finalmente capito l'Italia (2017) e Quattro conversazioni sull'Europa (2019). Il volume Grand Tour d'Italia a piccoli passi è dedicato a un viaggio ideale nel nostro Paese, proseguito con La mia Europa a piccoli passi, entrambi del 2019. Il suo ultimo libro, uscito nell'autunno del 2020, è Il vizio della curiosità .