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Il giardino di guerriglia

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Stefania Bertola

Il giardino di guerriglia

Il giardino diventa così una vera e propria metafora della vita, perché come la vita offre a chi lo possiede un ventaglio di possibilità: scatena umori, fa nascere speranze poi disattese o sorprese inaspettate, e genera rapporti di amore e odio con le piante identici a quelli che intratteniamo con i nostri simili, gli umani. Così, quando un giorno l’autrice deve potare un’amata magnolia, riflette: “Cinquant’anni fa gli azzardati progettisti di questo giardino hanno piantato vicinissimi magnolia e faggio, tutti e due destinati a diventare kolossal. E difatti, adesso è lotta al coltello per la sopravvivenza: o si tira giù uno dei due, o li si sminuisce entrambi. Non so, mi piacerebbe lanciarmi in un ardito paragone fra la vita tormentata di Faggio e Magnolia e quella di tante altre coppie, ma il tempo per la filosofia non è questo, era verso il 1975”.