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Declinato in molti modi, il tema del viaggio ha dato adito allo sviluppo di moltissime prospettive. Se da un lato la collana dedicato alle “manie” (dalla Cina al Giappone fino a New York) ha risposto alle esigenze di chi ama alcuni luoghi specifici e desidera conoscerne in maniera più approfondita curiosità, stranezze e tradizioni, dall’altro la necessità di rallentare e di poter godere di un “viaggiar lento” di daveriana memoria non smette di affascinare ognuno di noi.

Così, accanto ai taccuini di viaggio fuori porta di Angelucci, sono molte le proposte di itinerari ispirazionali capaci risvegliare nel lettore il più classico sentimento di wanderlust.

Nel catalogo Rizzoli, il viaggio, infatti, non è mai concepito solo come mero spostamento guidistico (sia esso in bici, in aereo per un rapido weekend o a piedi) bensì come una scoperta di sé stessi,  talvolta di luoghi fantastici, ma sempre in un’ottica di un superamento dei propri limiti (mentali, personali, intellettuali) e di quelli imposti dal mondo in cui viviamo.

Così, potrete notare che si fanno strada nella produzione i testi dedicati al climbing e al biking, all’arrampicata e all’alpinismo puro. Proprio quest’ultimo rappresenta un punto focale attuale di Rizzoli Illustrati: in continuità con le voci di grande tradizione ed esperienza, i grandi padri dell’alpinismo (come Messner e Bonatti) iniziano a stagliarsi sul panorama editoriale gli echi di giovani arrampicatori (come Petracola e Osseini) capaci di raggiungere un pubblico di amatori attraverso i social media.

Scoprire sé stessi, i propri limiti e riuscire superarli è un grande messaggio che Rizzoli vuole trasmettere a più lettori possibili e per farlo non può che oltrepassare anche i confini del digitale.

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